Ripaberarda
Un nome “curioso”, origini che si perdono nella notte dei tempi e un meraviglioso castello del Cinquecento. Questa è Ripaberarda, detta “la troia”, ma andiamo con ordine.
Si trova ai piedi del Monte Ascensione, nella collina di fronte a Castignano, a 7 km da Ascoli Piceno. Alcuni studiosi attribuiscono il suo nome alla somma del sostantivo “Ripa” ed uno sconosciuto “Berardo”, probabilmente un feudatario titolare del castello da cui il centro avrebbe avuto inizio. Per quanto riguarda il soprannome singolare sembra esserci un legame con la città cantata nell’Iliade da Omero. Le vie del centro storico, infatti, riprendono i nomi degli eroi narrati nel poema greco Piazza Priamo, via Anchise, via Enea, ma l’affascinante versione epica del nome del borgo antico sembra comunque tramontata in base al recente lavoro di alcuni storici che fanno derivare il nome da troie o truie (pista per il bestiame) o più probabilmente da trivium o troia (incrocio di tre vie).
Ripaberarda è conosciuta per lo splendido campanile cinquecentesco, e per il caratteristico paesaggio che la circonda: i calanchi.
Le sue origini rimangono però un mistero. L’unico dato certo compare nel Quinterone del Comune di Ascoli, nel quale si rivela che nel 1298 ad alcuni abitanti del castello viene concessa la cittadinanza ascolana e si attesta che la comunità di Ripaberarda, pur fornita di propri statuti ed autogoverno, è da sempre appartenuta al distretto di Ascoli, sotto la giurisdizione del rettore della Marca.