Cari amici marchigiani, oggi voglio discutere un po’ con voi sul nostro dialetto una delle meraviglie della nostra regione.
Capita spesso di spostarsi dalla costa verso le colline e sentire una cadenza diversa o semplicemente spostandosi verso il vicino comune. Non esiste un dialetto marchigiano. Le Marche sono piene di diverse parlate che cambiano da provincia a provincia ma anche percorrendo pochi chilometri ci si accorge di qualche diversa particolarità, diversi accenti e vocaboli.
Grossomodo il territorio delle Marche si può dividere in quattro aree linguistiche: l’area della provincia di Pesaro, il nord e la parte costiera di Ancona in cui si parla un dialetto che può essere definito “gallo-piceno” con varianti legate all’emiliano-romagnolo. La seconda area interessa il resto della provincia di Ancona e Macerata, che costituiscono il centro dei dialetti marchigiani, strettamente connessi a quelli umbri.
La zona circostante Camerino e tutto il Fermano conservano, invece, un tipo di dialetto più arcaico in cui si mantiene la “-u” finale. Ed, infine, la provincia di Ascoli Piceno, in cui l’umbro è stato influenzato dall’abruzzese.
E voi a quale area linguistica appartenete? Quali sono le parole più strane e curiose che avete sentito pronunciare?